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Agata Giacobbo

Wedding Specialist - Fashion Consultant

I documenti che servono per sposarsi in Italia se si vive all'estero

In questo articolo tratteremo un argomento che spesso manda in crisi e confusione le coppie, stiamo parlando della burocrazia del matrimonio, dei documenti necessari che bisogna produrre o bisogna procurare per sposarsi e dei tempi necessari per farlo.

Cercheremo di far chiarezza e di risolvere i vari dubbi anche se, come sempre, occorre analizzare nel dettaglio ogni singolo caso perché ci sono dettagli che possono variare da paese a paese e che possono variare la forma ma non la sostanza.

Nello specifico tratteremo il:

 

Matrimonio in Italia sia tra cittadini italiani residenti all’estero, sia tra un cittadino italiano e uno straniero sempre residenti all’estero.

 

La prima cosa in assoluto che dovete decidere di sicuro è la tipologia di matrimonio che intende celebrare scegliendo tra: il Matrimonio Civile (si svolge al Comune o in altro luogo autorizzato e ha effetti Civili), il Matrimonio Concordatario (si svolge in Chiesa e ha anche effetti Civili) e il Matrimonio Religioso (si svolge in Chiesa e non ha effetti Civili).  

Scelto il tipo di matrimonio che si intende celebrare bisogna produrre e recuperare tutta una serie di documenti che variano da caso a caso.

 

 
1 – Matrimonio Civile in Italia residenti all’estero.

Per i cittadini italiani

Per sposarvi in Italia se siete residenti all’estero e iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani residenti all’Estero) dovete richiedere le pubblicazioni di matrimonio alla Rappresentanza diplomatica o consolare italiana dove risultate iscritti. 

La Rappresentanza diplomatica o consolare, una volta eseguite le pubblicazioni, delegherà e autorizzerà il Comune italiano che avrete indicato alla celebrazione del matrimonio.

Quindi la prima cosa da fare è recarsi  al proprio Consolato (Qui trovate l’elenco di tutte le rappresentanze consolari all’estero) e richiedere le Pubblicazioni di Matrimonio.

I documenti da presentare al Consolato sono:

 

  • Documento d’identità valido (art. 51, comma 1, del DPR 396/2000 – richiesta di pubblicazione).

 

Se non potete presentarvi personalmente a richiedere le pubblicazioni, potete incaricare una terza persona utilizzando una procura speciale redatta su carta semplice e munita della copia dei vostri documenti di identità in corso di validità.

 

Per i cittadini stranieri

Se non siete cittadini italiani dovete presentare obbligatoriamente anche il “Nulla Osta al Matrimonio” (ai sensi dell’art. 116 del c.c.) debitamente legalizzato e tradotto in italiano o il “Certificato di Capacità Matrimoniale” rilasciato dalle competenti autorità del Paese di cui siete cittadini.

Gli Stati che rilasciano il “Certificato di Capacità Matrimoniale” sono i seguenti: Austria, Italia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Moldavia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svizzera, Turchia. Questo certificato è esente dalla legalizzazione o da qualsiasi formalità equivalente nel territorio di ciascuno Stato parte. Per gli altri Stati si parla di Nulla Osta.

Inoltre se siete cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione Europea e non siete residenti in Italia, oltre al Nulla Osta, dovete presentare anche la documentazione comprovante i requisiti richiesti dall’art. 51 del DPR 396/2000, trattandosi di atti formati all’estero non registrati in Italia o presso un’autorità Consolare italiana, e sono: il nome, il cognome, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, il luogo di residenza, lo stato civile libero; se tra gli sposi esiste un qualche impedimento di parentela, di affinità, di adozione o di affiliazione.

Il Nulla Osta al matrimonio di stranieri in Italia non può essere sostituito da un semplice certificato di stato libero rilasciato dall’Autorità estera né da un’autocertificazione.

Raccolti i documenti, il Consolato, una volta eseguite le pubblicazioni, delega alla celebrazione il Comune italiano che avete indicato.

Il matrimonio può essere celebrato a partire dal 4º giorno ed entro il 180º giorno successivo alle pubblicazioni.

 

 
2 – Matrimonio Concordatario in Italia residenti all’estero.

Se avete deciso per il Matrimonio Concordatario, ricordate che la Pratica Matrimoniale deve cominciare da vostro parroco di riferimento, quindi la prima cosa da fare è  recarsi presso la parrocchia più vicina al luogo in cui siete residenti e chiedere di avviare la pratica per il vostro matrimonio.

Dal momento che vivete all’estero, di fatto, il vostro parroco è quello della parrocchia nel cui territorio si trova la vostra abitazione, cioè quello del vostro attuale domicilio, indipendentemente dal luogo della vostra precedente abitazione in Italia; sarà a lui che dovrete rivolgervi per ricevere tutte le informazioni per le pratiche burocratiche e se ancora non lo avete fatto, sarà lui che vi darà anche le informazioni per la frequentazione del corso prematrimoniale.

Con il parroco svolgerete la Pratica Matrimoniale. Tale pratica deve cominciare non prima di 6 mesi dalla data del matrimonio poiché alcuni documenti dopo 6 mesi perdono di validità. 

I documenti da presentare al parroco sono:

 

  • Certificato di battesimo per uso matrimonio
  • Certificato di cresima
  • Stato libero ecclesiastico
  • Attestazione della frequenza di un corso di preparazione al matrimonio

 

Trattandosi di un Matrimonio Concordatario cioè svolto in Chiesa ma con effetti anche civili è necessario fare le Pubblicazioni di Matrimonio sia in Chiesa che al Consolato.

Quindi per le pubblicazioni al Consolato procedete come per il caso prima descritto del Matrimonio Civile, mentre per le Pubblicazioni in Chiesa sarà lo stesso parroco che vi provvederà. 

Raccolti i documenti civili e religiosi e svolta l’indagine il parroco vi autorizza alla celebrazione del matrimonio.

IMPORTANTE:  Completata la Pratica Matrimoniale il parroco vi consegnerà il plico dandovi il compito di farla pervenire nella chiesa che avete scelto per il vostro matrimonio in Italia. Ricordate che prima di arrivare nella chiesa scelta il plico deve necessariamente passare, per il controllo, dalla Curia a cui tale Chiesa appartiene.

 

 

3 – Matrimonio Religioso in Italia residenti all’estero

Nel caso in cui abbiate deciso di sposarvi in Italia con Rito Religioso poiché da tale rito non scaturiscono effetti civili non sarà necessario seguire l’iter delle pubblicazioni al Consolato ma svolgerete tutto con il vostro parroco di riferimento, così come descritto per il Matrimonio Concordatario.

Siamo sicuri che adesso molti dubbi hanno trovato delle risposte e la lista del  “To Do” è più chiara e precisa. In ogni caso visto che l’aspetto documentale è fondamentale affinché il matrimonio si possa celebrare e si possa svolgere nel modo corretto è importante dedicare a questo aspetto il giusto tempo e la giusta attenzione soprattutto se non siete seguiti e assistiti da un professionista. Così il nostro consiglio è quello di cominciare per tempo tutta la pratica documentale e di chiedere un aiuto professionale nel caso in cui possano insorgere dei problemi.

Fonte principale: Stato Civile – Governo Italiano